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Cambiare le abitudini per raggiungere gli obiettivi

Aggiornamento: 17 apr

Sai perché fatichiamo a raggiungere gli obiettivi? Perché non riusciamo a creare buone abitudini di pianificazione,.

 

L’abitudine è una semplice azione ripetuta nel tempo: quando mettiamo in pratica un pensiero, partendo da un'intenzione, attraverso azioni ripetute con costanza, creiamo una nuova abitudine. Solo se l’azione è concreta e ripetuta nel quotidiano possiamo davvero definirla tale.

Le buone abitudini diventano nel tempo uno strumento per il raggiungimento degli obiettivi.

 

Le abitudini caratterizzano il nostro stile di vita sia nell’ambito personale che professionale e sono influenzate dalla qualità dei nostri pensieri.

L’equazione che potremmo individuare è:

 

pensieri di qualità = abitudini di qualità = pianificazione di qualità

 

Siccome il raggiungimento degli obiettivi dipende dalle scelte e dalle azioni che compiamo, per conseguire il successo (far accadere) dobbiamo iniziare a cambiare qualcosa della nostra quotidianità.

Non è necessario rivoluzionare la nostra vita, possiamo però cambiare gli aspetti del nostro quotidiano, anche quelli piccoli, che potrebbero frenare la realizzazione degli obiettivi.

 


uomo seggiola che pensa

Cosa ostacola il raggiungimento degli obiettivi?

È tutto dentro la nostra mente. I pensieri di scarsa qualità o depotenzianti, le credenze limitanti, i falsi miti, le azioni che reiteriamo in modo inconsapevole perché parte di routine acquisite e ingessate, le non-azioni, quello che ancora non facciamo per realizzare i nostri sogni: sono tutti elementi che contrastano il raggiungimento di un obiettivo.

 

Per cambiare le abitudini diventa quindi necessario riconoscere gli atteggiamenti e comportamenti nei confronti di quello che accade e le emozioni ad essi collegati: in particolare impariamo a riconoscere i pensieri che ci portano con più facilità ad auto-sabotarci.

 

Se hai scelto di raggiungere un nuovo obiettivo è probabile che tu senta la voce della mente, che dice: “Ma perché lo fai? Guarda che è difficile, e poi non sei capace”. Vero?

Quando acquisiamo consapevolezza su questi pensieri riusciamo a capire cosa ci porta sulla strada sbagliata, cosa ci trae in inganno, cosa ci blocca.

A volte la mente potrebbe addirittura sabotare le nostre migliori intenzioni: l’essere umano è fatto così.

Entriamo in confidenza con noi stessi, cerchiamo di riconoscere quella vocina per intraprendere le azioni che vogliamo mettere in atto per raggiungere l’obiettivo.

Cerchiamo di cambiare le abitudini.

 

Perché facciamo così fatica a cambiare le abitudini?

Non facciamo nulla per cambiare le nostre abitudini. Non agiamo, è come se fossimo bloccati, bloccate.

Anche se conosciamo l’obiettivo, sappiamo qual è e magari lo abbiamo scritto, non mettiamo in pratica nessuna azione. È come se conoscessimo solo la teoria.

Per cambiare le abitudini dobbiamo prima conoscere la qualità dei nostri pensieri attraverso buone pratiche energetiche e meditative che ci aiutino a tenere pulita la mente e riconoscere le sue vibrazioni.

Questo è un aspetto di cui si parla poco: siamo bombardati ogni giorno da ciò che arriva dall’esterno e pulire i nostri pensieri dal superfluo è un passaggio necessario per percepire benessere.

Dobbiamo passare dal provare al volere, dal ci provo a lo faccio perché nella realizzazione c’è di mezzo il fare.

Quante volte troviamo scuse, giustificazioni e ci mettiamo in una condizione limitante?

 

Per imparare ad agire dobbiamo lavorare sulle abitudini connesse alla pianificazione e riportare equilibrio nelle nostre giornate.

 

Se vuoi approfondire il tema della pianificazione puoi leggere questo articolo del blog:

 

 


donna in piedi abitudini

Nove consigli per cambiare le abitudini della pianificazione

Le abitudini si cambiano poco alla volta.

Prima di cambiare un’abitudine possiamo riconoscere quali aspetti della nostra vita limitano il raggiungimento degli obiettivi e capire cosa non ci porta utilità o non ci fa stare bene.

Se riusciamo a riconoscere le abitudini che ci depotenziano e tolgono energia, possiamo attivare strategie di ottimizzazione.

 

Vediamo in che modo cambiare le abitudini connesse alla pianificazione e al raggiungimento degli obiettivi per riconoscere atteggiamenti, comportamenti, insiemi di azioni che potrebbero compromettere la nostra realizzazione.

 

1. Passare dal disordine all’ordine

Sei una persona ordinata? Come tieni i cassetti dell’armadio? Se impariamo a fare ordine e riporre le cose sempre nello stesso posto, le troviamo più in fretta.

Pensa al tempo che perdi quando devi cercare qualcosa che non trovi tra i file del PC o nei cassetti della cucina. L’ordine è il primo step verso la pianificazione perché evita le perdite di tempo e migliora il time management.

L’abitudine a essere ordinati è connaturata in noi: per esprimerla dobbiamo lavorare su noi stesse, noi stessi. Cambiare le abitudini del disordine e farle virare all’ordine avvicina l’obiettivo.

 

2. Allenare il mindset organizzativo

Ci sono persone più predisposte all’organizzazione, ma ognuno di noi ha l’opportunità di valorizzare la sua dote organizzativa. Come? Attraverso la pre-visione.

Iniziamo a prevedere e immaginare le azioni future per poterle realizzare.

Di solito le persone organizzate sanno gestire molto bene l’imprevisto e non si spaventano di fronte a un problema.

È una questione di allenamento mentale: essere esposti nel quotidiano alle problematiche diminuisce nel tempo la percezione della gravità che abbiamo dei problemi in generale perché ci abituiamo a risolverli.

Infatti, una delle soft skill più richieste in ambito lavorativo è la risoluzione dei problemi, il cosiddetto problem solving. Cambiare le abitudini dell’organizzazione mentale ci aiuta a diventare pianificatori e pianificatrici efficaci.

 

3. Evitare di rimandare

Rimandare è un’abitudine depotenziante: quando rimandiamo stiamo solo spostando il problema.

Smettere di rimandare è un modo per cambiare le abitudini e sradicarle, perché lavoriamo sulla nostra consapevolezza. Facciamo oggi quello che possiamo fare oggi.

 

4. Imparare a dire di NO

Dire sempre di sì è un’abitudine svantaggiosa che ci mette nella posizione di essere disponibili sempre per tutti e tutto.

Certo, la generosità è un valore, ma dovremmo imparare a mettere dei paletti, dei confini, alla nostra disponibilità altrimenti non riusciamo più a trovare il tempo per noi.

Per cambiare l’abitudine a dire di sì segniamo su un’agenda, nero su bianco, lo spazio di tempo che abbiamo riservato per noi e non permettiamo più alle altre persone di portarcelo via.

È un gesto di rispetto nei nostri confronti.

 

5. Porre attenzione al presente

Prestare attenzione al presente è una delle buone abitudini che dovremmo avere per imparare a pianificare.

Se desideriamo creare il nostro futuro, dobbiamo prima essere consapevoli del qui e ora.

Come possiamo cambiare le abitudini connesse alla gestione del presente?

Usiamo gli strumenti a nostra disposizione (tradizionali e digitali) per segnare nel dettaglio tutte le attività della giornata e scandire, per esempio, anche le ore che vogliamo (non vorremmo, vogliamo) dedicare alla famiglia, agli amici, allo sport.

Evitiamo di diventare maniacali e arrivare alla sovra-pianificazione, ma cerchiamo di essere precisi e prevedere anche in questo presente il tempo per noi, così come nel lavoro è corretto prevedere il tempo della pausa.

La pianificazione delle pause evita la frustrazione che proviamo quando siamo in sovraccarico mentale, rallentiamo il ritmo e ci diamo la colpa di aver perso tempo. In realtà abbiamo solo bisogno di riposare.

Siamo spesso troppo orientati alla produttività e dimentichiamo di ritagliare qualche ora per il riposo.

Cambiare approccio alla gestione del tempo è un passo base per la pianificazione e il raggiungimento degli obiettivi.

 

6. Stabilire le priorità

Avere un’agenda dona sicurezza e stabilire le priorità nel breve, medio e lungo termine ottimizza ancora di più la capacità di pianificazione.

Ogni mattina, quando ci alziamo, individuiamo subito le tre priorità assolute della giornata. Chiediamoci: “Quali sono i miei tre obiettivi prioritari di oggi?”. Individuiamo le cose da fare in modo tassativo, scriviamole e mettiamole in ordine, così focalizziamo l’attenzione su quelle tre.

Poi definiamo le azioni da intraprenderle per raggiungerle.

Possiamo anche fare questo lavoro la sera prima e lasciare le priorità sulla scrivania: la mattina successiva avremo la certezza di ritrovarle e sapere subito cosa dobbiamo fare.

 

Un consiglio in più: in Toyota usano la tecnica del Kanban. Sperimentiamola su di noi.

Crea un nuovo file in Excel (o usa una lavagna come Trello) e dividilo in tre colonne:

1.     le cose che devi fare

2.     le cose che hai in corso

3.     le cose che hai terminato

 

Elenca le tue attività e spostale nella colonna di riferimento in base allo stato di avanzamento dei lavori. Quando le guarderai nella colonna “terminato” proverai soddisfazione.

 

7. Gestire le urgenze

Ci sono persone che lavorano molto bene sotto pressione perché hanno bisogno di adrenalina per portare avanti le azioni. Ma può essere pericoloso perché l’adrenalina crea dipendenza.

Cosa possiamo fare? Individuiamo davvero ciò che urgente e ciò che è importante, perché sono due concetti diversi: ciò che è urgente può non essere importante e viceversa.

 

8. Creare rituali

All’interno della pianificazione giornaliera è importante avere delle buone abitudini legate ai rituali. Sai che i primi novanta minuti dopo il risveglio sono un momento prezioso per costruire la nostra giornata?

Le azioni che compiamo il mattino influenzano l’andamento delle ore successive. Non possiamo partire in affanno, spegnere cinque volte la sveglia e non avere nemmeno il tempo di fare colazione.

Impariamo a investire al meglio questi 90 minuti.

Le persone di successo hanno dei rituali precisi il mattino che e dedicano tempo al loro benessere fisico e mentale.

 

9. Pianificare i momenti felici

È una buona, buonissima abitudine: fissiamo i giorni di vacanza, i weekend, gli spazi di svago. Facciamolo in anticipo per avere la certezza di ritagliare questo tempo. Un tempo che impareremo ad onorare, ad apprezzare, a vivere con gioia.

Si chiamano isole temporali e dovrebbero essere sempre presenti nella nostra agenda.

 

Cambiare le abitudini depotenzianti e lavorare sulla qualità dei pensieri è il primo passo per:


·      raggiungere i nostri obiettivi,

·      pianificare con concretezza le giornate,

·      porre chiarezza nel nostro percorso,

·      agire con costanza.

 

Quali solo le prime tre abitudini depotenzianti che scegli di cambiare da oggi?

 

Vuoi pianificare i tuoi obiettivi con maggiore concretezza?

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